Sempre molto attenti alla sostenibilità, vinifichiamo in una cantina ipogea a tre livelli con metodo a gravità, spostando uve, mosto e vino da un livello all’altro senza utilizzare pompe, evitando di stressare il prodotto. Inoltre, l’inerzia termica delle murature interrate consente di evitare il condizionamento artificiale della temperatura interna della cantina.
Manteniamo costante l’umidità ad un livello ideale, abbassandola con l’innesco di una ventilazione naturale studiata nella progettazione della cantina e incrementandola con l’attivazione di una piccola cascata d’acqua.
Siamo consapevoli di ricevere un dono preziosissimo dalla Terra e per questo motivo ci impegniamo a preservare e a valorizzare le risorse naturali presenti: massima attenzione alla riduzione dell’impatto ambientale, al risparmio energetico e alla biodiversità.
La cantina nuova, per limitare al massimo l’impatto sull’ambiente e sul paesaggio circostante, è stata concepita con metodo di vinificazione a gravità, a tre livelli sotto terra, per evitare l’uso di pompe elettriche per spostare i vini dalle vasche d’acciaio nelle botti di legno.
Inoltre le condizioni di igroscopicità e isolamento del terreno, mantengono naturalmente temperatura e umidità ottimali per l’affinamento del vino, senza dispendio energetico.
Parte della copertura della cantina è stata rivestita da pannelli solari e fotovoltaici e la loro produzione annua soddisfa il fabbisogno aziendale.
Attorno alla cantina è presente un’oasi naturale che aiuta a preservare il microclima e la biodiversità del luogo attraverso la salvaguardia degli insetti, in particolar modo le api e i lombrichi, che contribuiscono all’impollinazione e alla regolazione di parassiti dannosi alla vigna. Questo giardino aromatico è gestito con cura e instancabile passione da Nonna Severina, 90 anni.
Alimentare il laghetto, innaffiare le piante giardini e per raffreddare alcuni ambienti sono solo alcuni esempi di come utilizziamo e valorizziamo un bene prezioso come l’acqua piovana.
Per permettere ciò è stato realizzato un sistema di grondaie che fa confluire l’acqua piovana caduta nei pressi della cantina in un’unica enorme cisterna interrata in grado di contenere oltre 200’000 litri. La sua profondità è tale da mantenere una bassa temperatura anche nei mesi più caldi.
Da tempo i produttori di vino acquistano le loro botti da aziende lontane che utilizzano legni provenienti da territori non necessariamente locali, come per lo più facciamo noi, acquistandole da Austria e Svizzera.
Un tempo però, in questa zona esisteva chi costruiva botti in legno di Castagno o Rovere. Per questo motivo, ormai da un decennio, abbiamo dato vita ad un progetto ambizioso, provando a tornare alle origini. Il progetto è quello di creare un vino utilizzando legni di Rovere cresciuti nel podere di Cascina Chignalungo, selezionando le migliori tavole, facendole stagionare e consegnadole all’azienda produttrice per la lavorazione e la realizzazione delle botti.
E’ un processo lungo, costoso e che richiede molto impegno, ma la soddisfazione di poter affinare il nostro vino in botti di legno autoctono cresciuto a pochi metri di distanza dai nostri vigneti, appaga pienamente lo sforzo e il sogno di Pietro.
Il vigneto Alpha è il luogo in cui sperimentiamo le diverse tecniche di gestione della vite, dalle diverse tecniche di potatura alla selezione dei diversi cloni di nebbiolo.
Gran parte dei vigneti giacciono sui terreni della “Cascina Chignalungo”, un podere dove la vigna è di casa da secoli, ritrovandola anche nella mappa Napoleonica. Possiede altri terreni, sempre nel comune di Lessona, anch’essi storicamente impiantati a vigneto (Crarolo, Chioso del Bosco, Berra, etc..)
Il sistema di allevamento è a Guyot con circa 4800 piante ad ettaro.
Utilizziamo letame di cavallo per fertilizzare e, per una “lotta integrata e guidata” nella conduzione dei vigneti, utilizziamo zolfo e rame.
La particolare conformazione orografica dei terreni offre un drenaggio naturale, evitando ogni tipo di asfissia radicale.
Pietro riduce ulteriormente la produzione di uva autorizzata dal Disciplinare, puntando a produzioni che non vadano oltre i 40 quintali ad ettaro, diradando fin da Giugno-Luglio i grappoli appena formati e permettendo così alla pianta di concentrare colori, sapori, profumi e aromi sui restanti grappoli.
La vendemmia, sempre molto tardiva, generalmente ad Ottobre, viene eseguita con la raccolta a mano dei grappoli in cassette dal peso massimo di 10-12 kg.
Nel cuore delle Alpi Occidentali si trova il fossile di un Supervulcano che mostra le sue parti più profonde.
Circa 300 milioni di anni fa, quando sulla Terra esisteva un solo continente, la Pangea, un Vulcano è esploso eruttando un’immensa quantità di materiale e sprigionando un’energia pari a 250 bombe atomiche.
Tra 60 e 30 milioni di anni fa gli stessi processi che hanno formato le Alpi, hanno sollevato e ruotato la parte di crosta terrestre in cui si trovava il Vulcano esploso, mettendone in evidenza il sistema di alimentazione, fino a circa 30 km di profondità. Si tratta di un caso unico al mondo! E’ possibile vederlo in un’area che comprende Valsesia e Valsessera, fino a lambire il lago Maggiore.
Da settembre 2013 l’area del Supervulcano, nella quale rientra l’Alto Piemonte, fa parte del Sesia-Val Grande Geopark riconosciuto dall’UNESCO.
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Cascina Chignalungo
via IV Novembre, 171
13853 LESSONA (BI)
ALTO PIEMONTE - ITALY
45° 34' 23.498" N 8° 12' 32.892" E
CAMPAGNA FINANZIATA AI SENSI DEL REG. UE. N. 1308/2013
CAMPAIGN FINANCED ACCORDING TO EU REG. N. 1308/2013